Racconti

  La stella cometa

Indice racconti

Ali di vento

Caraibi

Il pescatore di stelle

Il presepe di Francesco

Il viaggio

Isolina

La bella addormentata..

La farfalla stanca

Storia di Mi, nota..

La storia dello zaino

Nuvole

 

Racconto
di
Elisabetta Sciò

Ci sono storie che si dedicano ad altri e che parlano di altri e non di noi stessi, ci sono storie che tutti almeno una volta nella vita piace raccontare a noi stessi.

 Dedicata a tutti quelli che hanno in simpatia gli zainetti, la botanica e la vita in fiore.

La  storia dello zaino firmato

 Ci sono storie che iniziano senza che molti siano avvertiti, nasce un bambino, e qualcuno mette un fiocco al portone di casa. Arrivano i nonni, qualche zio, o un fratellino più piccolo che non capisce ancora bene di che si tratta, arriva un’infermiera premurosa che spiega qualcosa ai genitori od un dottore con faccia bonaria che ha appena salvato la vita alla partoriente, di poche parole, ma rassicurante, quasi un santo, Ne esistono ancora di santi. In verità è accaduto il massimo dell’incredibile ma sono davvero pochi, anche quando sono in molti, sembrano sempre pochi, quelli che hanno capito cosa è davvero accaduto.Passano gli anni ed il bambino diventando grande cerca di rimettere in ordine anche quell’evento ma, caspita, nessuno mette i dettagli al posto giusto, sì parlano tutti di date, minuti, regali, compleanni. Ma i dettagli, quei dettagli che dovrebbero rispondere alla domanda perché? Nessuno li racconta. Del tipo: perché è nato in Italia e non a Londra o a Bombay, perché in questa famiglia dai sani principi dove si dichiara che il lavoro nobilita piuttosto che in quella del vicino, con una dinastia di disgrazie e problemi di separazioni e fallimenti economici, perché è nato e cresciuto bello come un raggio di sole, perché era uno scavezzacollo sempre troppo magro e troppo sveglio, perché invece era paffutello e pigro o  perché parla solo allo specchio e non in pubblico e soprattutto nessuno gli spiega  perché è così innamorato della vita, così follemente in cerca di emozioni, perché curioso, perché calmo, perché…
Ecco devo dire, come voce fuori campo, che il pargolo della storia, come moltissimi altri fortunati neonati, mostra una qualità fondamentale: ha pazienza con se stesso, eh già questo è un dono di natura dei neonati. Si piacciono per cui hanno pazienza, non si piacciono ed allora hanno pazienza lo stesso. Sanno che hanno molto tempo davanti per migliorarsi, buffa cosa, il mondo poi fa di tutto per farti dimenticare chi sei, e farti perdere la pazienza, ma torniamo a noi.  Dal primo istante chi nasce in quella ridotta parte del globo “ benestante “ si ritrova accanto uno zainetto, piccolo, solo poche cose ma quanto basta per ricordarselo tutta la vita; le mamme addirittura e giustamente lo conservano: prima camiciola, prime scarpette, primo grembiulino, primo dentino, primo quaderno, prima bicicletta, prima sigaretta, prima cravatta, prima macchina, primo amore, primo dolore, primo viaggio, primo ritorno, primo lavoro, prima notte in bianco, primo silenzio di tomba, primo addio, primo strappo, prima pace. E’  sempre lo stesso zaino, quello di quando è nato  e dentro ci trovate di tutto. Riconoscete in un  attimo quel ragazzino nato felicemente, superficialmente attratto dalla vita, calmo e sveglio allo stesso tempo, come altri ragazzini, ha un passo atletico né lento, né veloce, sembra che la terra la sfiori appena quando cammina, in lui non c’è nulla di imponente malgrado l’altezza, malgrado l’aspetto atletico e sportivo, non è imponente è leggero, se non fosse per quelle spalle leggermente piegate sarebbe l’immagine della serenità  ma quello zaino pesa un po’.Da ragazzino esce da scuola con due occhi enormi di stupore perché ha imparato cose nuove e la lista dei suoi perché è più lunga che mai ma non ha fretta di trovare le risposte e studiare è troppo faticoso, con calma, lui procede, con calma. Preferisce ascoltare musica, quella musica che ti fa venire voglia di saltare, di sorridere di sentirti libero, la musica ti rimette in pace con il mondo e con tutti quelli appena nati !Chi ama la musica ama sempre i neonati  per via dei loro zainetti vuoti. Lui sa vivere e si guarda intorno divertito, crescendo non perde quello sguardo curioso ma è solo un po’ più pacato, una volta adulto si appassiona e senza parlare troppo, invecchiando sorride  volge lo sguardo all’orizzonte mentre cammina abbracciato dal vento di maestrale. A volte la storia dello zaino lo sveglia presto al mattino, non sa se deve portalo con sé nei prossimi viaggi o lasciarlo lì  sotto la scrivania, non sa se metterlo nella valigia insieme ad una buona tavoletta di cioccolato, anche se lo lascia è certo lo ritroverà al suo ritorno. Ogni tanto  quello zaino rimane altrove separato dal suo padrone finalmente tornato ragazzino davanti ad una tazza di cioccolato, davanti al porticciolo invernale, davanti ad una piccola viola di campo, davanti all’ultimo mattoncino che ripara la nuova finestra. Ogni tanto accade:  nessun pensiero, nessuna emozione, nessun ricordo, solo del caldo cioccolato, nessuno da ringraziare, nessuno da ricordare solo il piacevole profumo di un momento libero. Poi rientra in sé, il ragazzino, ha la faccia seria, esprime dolore nonostante abbia ancora il ricordo dolce del cioccolato ,  riprende  il suo zaino….lo riconosce tra tanti altri ,a volte è pesante a volte leggero, spesso ci va dentro una racchetta da tennis, spesso una macchina fotografica, talvolta una bottiglietta di ricordi o di profumo, talvolta regali da portare a casa, dategli tempo ed un giorno ci metterà dei fiori  per donarli a sorpresa, quando decide di fare una cosa ci riesce.
Voce  fuori campo: “ non c’è dubbio il suo zaino è firmato, dategli solo il tempo di leggere il suo nome sopra”.       

2011 Roma

Tutti i diritti riservati. Vietata la riproduzione anche parziale senza previa autorizzazione