Spiritualità

  La stella cometa

Indice argomenti

Se guardo il tuo cielo

Tutto ciò che è mio è tuo

La pagliuzza negli occhi

Essere veri

Il peccato

Le tentazioni

Uno solo è lo Spirito

Chiedete e vi sarà dato

Perché avete paura?

La preghiera

Cibi del Signore

Affida tutto al Signore

Il capro espiatorio

Le perle ai porci

Ai potenti della terra

La ricchezza

Beato il ricco

La giustizia

La salvezza è nel Signore

Responsabilità

Dio si prende cura di te

Guarire

La Parola di Dio

L'amore

Gratitudine

Dio con noi

Il giorno del Signore

I comandamenti

Apocalisse

Cerca il Signore

La preghiera di Gesù

Cosa posso fare io?


Cammino spirituale
 

 


Spiritualità
Spunti di riflessione
 

"Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami." (Matteo 13, 31-32)


Forse qualcuno si chiede il perché di tanta violenza, terrorismo, e catastrofi nel mondo, ma pochi si rendono conto di quanto si sono allontanati dal Signore, dalla Sua Parola, e dai Suoi Comandamenti.

Non è solo colpa nostra: forse ci siamo affidati alla guida di uomini, invece di affidarci alla guida di Dio, e abbiamo creduto alla parola di uomini, invece di cercare la Parola di Dio.

Le conseguenze di questo allontanamento da Dio, e della disubbidienza ai Suoi Comandamenti, sono purtroppo violenza, terrorismo, catastrofi, e tutto il male che accade nel mondo e ci fa soffrire.

Più ci allontaniamo dalla Parola di Dio, e non seguiamo i suoi Comandamenti, è più siamo in pericolo, perché senza Dio siamo come foglie in balia del vento e degli uragani. Ma se siamo ancora vivi, siamo in tempo per salvarci.

Leggendo la storia del popolo eletto, nell'Antico Testamento, possiamo notare come più volte Dio permette ai nemici di sconfiggere il popolo amato, perché si era allontanato da Lui.

Oh voi che vi siete perduti: tornate a Dio, ascoltate la Sua Parola, obbedite ai suoi Comandamenti!

Iniziate proprio dai Suoi Comandamenti, che potete trovare nella Bibbia nel libro dell’Esodo, al capitolo 20, e nel libro del Deuteronomio, al capitolo 5.
Vai ai Comandamenti del Signore.

Poi chiedete perdono a Dio per il male che avete commesso, ed Egli, che è misericordioso e buono, vi perdonerà, e voi sarete salvi.

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Se guardo il tuo cielo

A volte, piegati sotto il peso delle nostre preoccupazioni terrene, siamo come ciechi davanti alle meraviglie che il Signore ha creato per noi. Ma basta alzare lo sguardo per sentire il cuore pieno di gratitudine.
 

Salmo di Davide
(Salmi 8)

O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa è l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
tutti i greggi e gli armenti,
tutte le bestie della campagna;
Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.
O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.

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Tutto ciò che è mio è tuo

Rileggiamo la parabola del Figliol prodigo, prestando attenzione alla reazione del figlio maggiore:

“Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.” (Luca 15, 23-30)

Quante volte abbiamo reagito nello stesso modo, con invidia e gelosia, senza considerare tutto l’amore e i doni che abbiamo sempre ricevuto dal Signore! Nella parabola il padre fa riflettere suo figlio:

“Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo". (Luca 15, 31)

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“Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello?

Quando critichiamo gli altri, che secondo noi stanno sbagliando, crediamo di essere nel giusto. E se fossimo noi a sbagliare? Per quale motivo la nostra verità è più vera di quella di un altro? Siamo sempre pronti a giudicare gli altri, ma incapaci di esaminare noi stessi. Perché esaminare se stessi è doloroso. Quando versiamo sugli altri la colpa del nostro malessere, e della nostra insoddisfazione, come possiamo guarire il nostro cuore malato?

“Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.” (Matteo 7, 3-5).

“Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa.” (Matteo 12, 7)

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Essere veri

Nella relazione con l’altro è necessario essere veri: “dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri. (Efesini 4, 25)

Essere veri, anche a costo di scontrarsi con chi non accetta la nostra sincerità e vuole renderci schiavi dei suoi pregiudizi, perché anche l’altro possa essere vero con noi.

“Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa. (Matteo 10, 34-36)

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Il peccato

“Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa.”. (1 Giovanni, 1 -8-9)

"Se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo." (1 Lettera Giovanni 2, 1-2)

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Tentazioni

Le tentazioni sono permesse dal Signore per la nostra perfezione spirituale.

Alle tentazioni non si è mai data l’importanza che meritano, perché possono aiutarti se cammini con il Signore o essere causa di perdizione. Posso dirti sinceramente che non incontrerai diavoletti con le corna, che vogliono spaventarti, come taluni ci hanno voluto far credere. I nemici sono meno spaventosi di quello che crediamo, ma assai più pericolosi, perché hanno un aspetto a noi familiare e, apparentemente benevolo. Arrivano sotto forma di pensieri, suggerimenti, parole. Mirano a spaventarti, per farti tornare indietro nel cammino intrapreso, a spingerti alla rinuncia o, peggio, a cadere nell’errore. Se questo accadesse, non ti scoraggiare, perché succede anche a chi sta molto avanti nel cammino spirituale, ma chiedi l’aiuto del Signore, e il suo perdono se sei caduto. Cadere nell’errore, e agire in conseguenza, è purtroppo frequente, a causa della fragilità della nostra natura umana, ma basta ricordare di rivolgersi sinceramente pentiti al Signore, che ci ama, per essere perdonati e aiutati a superare la prova.

Dopo uno sbaglio, può arrivare nella tua mente, una tentazione ancora più subdola e crudele, quella che ti vuole far credere che, a causa del tuo peccato, il Signore ti castigherà, oppure smetterà di amarti. Non credergli! Questa tentazione vuole solo mettere alla prova la tua fiducia in Dio. E’ in questi momenti che hai ancora più bisogno di rivolgerti al Signore per essere aiutato, per ricevere quell’amore che smaschera le bugie della mente.  Santa Teresa D’Avila scriveva: “Temevo che per i miei peccati Dio non mi volesse ascoltare”. E dopo la conferma del Signore, che l’avrebbe esaudita, aggiunge: “se mi aveva sempre esaudita al di là di ogni mio desiderio anche quando non lo servivo, come potevo ben ricordarmi, a maggior ragione l’avrebbe fatto allora che era ormai sicuro del mio amore”. Non è meraviglioso tutto ciò? (dal Libro "Il tempo è compiuto" di Maria Stella Grillo)

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Uno solo è lo Spirito

Se un giorno la testa dovesse decidere che le spetta il ruolo di primadonna, perché si considera superiore alle altre parti, in quanto in grado di pensare, potrebbe allora accadere che un piede si rifiuti di collaborare. Che ne sarebbe allora di quella persona? Aiutaci, Signore, a scendere dai nostri piedistalli, e a prenderci tutti per mano.

“Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune... Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo.  (1Corinzi 12, 4-7 12)

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Chiedete e vi sarà dato

“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? O se gli chiede un pesce, darà una serpe? Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!" (Matteo 7, 7-11)

Preghiamo sapendo che Lui ci darà tutto quello di cui abbiamo bisogno, e anche di più, se lo lasciamo agire nella nostra vita senza limitare la sua generosità con le nostre umane presunzioni.

"In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete." (Matteo 21, 21-22)

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Perché avete paura?

A volte intorno a noi si scatena la tempesta, e noi ci sentiamo in balìa dei flutti del destino. In quei momenti ci assale la paura e dimentichiamo che Dio è con noi e non ci abbandona mai.

"«Maestro, non t'importa che siamo perduti?». Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».

"Noi abbiamo riconosciuto e creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell'amore dimora in Dio e Dio dimora in lui. Per questo l'amore ha raggiunto in noi la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio; perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore." (1 Lettera Giovanni 4,  16-18)

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La preghiera

"Quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male." (Matteo 6, 6-13)

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La preghiera di Gesù

 

Cibi del Signore

In principio Dio disse all’uomo: "Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie della Terra, o ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento.” (Genesi 1)
Quindi l’alimentazione voluta dal Signore in principio era vegetale.
Dopo il diluvio però, causato dalla cattiveria degli uomini,
“Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: “Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue.” (Genesi 9)
Dopo il diluvio quindi il Signore permette anche un’alimentazione carnivora con alcune precisazioni (leggere il
Levitico al capitolo 11).
Nel primo Libro dei Re, al capitolo 17, leggiamo che a Elia, per ordine del Signore, “I corvi portavano pane al mattino e carne alla sera.” (1 Re 17)
Ma poi nel libro di Isaia, al capitolo 11, scopriamo che, quando “Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse (Gesù)” portando conversione e salvezza per l’umanità, “il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte,  perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare.”
E, per finire, in Apocalisse, capitolo 21, il Signore ci dice che la morte non ci sarà più: "Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio-con-loro”. E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate”.”
Il cammino dell’uomo, dalla Genesi all’Apocalisse, è il cammino di ogni essere umano, che inizia con l’innocenza e l'incoscienza di un bimbo, per continuare, tra mille battaglie interiori ed esteriori, nella giungla delle emozioni terrene, affinché si arrivi a comprendere, nella maturità spirituale, che l’unica strada da percorrere per salvarci è quella che ci indica il Signore. Per seguirla abbiamo una sola opportunità: guardare a Lui.

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Il capro espiatorio

Quando soffro per un errore, che non voglio vedere. per comprendere e guarire, riverso il mio dolore su una persona innocente con uno sfogo. Capita tutti i giorni; dovunque possiamo essere gli attori o i testimoni di questo triste rito.

Siamo tristi e arrabbiati? Abbiamo bisogno di liberarci da dolore? Che cosa facciamo di solito? Telefoniamo a un amico o cerchiamo qualcuno con cui sfogarci. E subito dopo ci sentiamo meglio, mentre l’amico avrà bevuto il nostro veleno, che presto farà il suo effetto.

"Ogni sorta di bestie e di uccelli, e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale." (Giacomo 3, 7-8)

In quei momenti dimentichiamo quanto la forza guaritrice della preghiera può salvare noi stessi e i nostri cari.

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Le perle ai porci

Quando mi sento felice, per aver ricevuto un dono dal mio Dio, invece di fermarmi a ringraziarlo, non vedo l'ora di raccontarlo a tutti.

"Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi." (Matteo 7, 6)

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Ai potenti della terra

"Ascoltate, o re, e cercate di comprendere;
imparate, o governanti di tutta la terra.
Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli,
che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni.
Dal Signore vi fu dato il potere
e l’autorità dall’Altissimo;
egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi:
pur essendo ministri del suo regno,
non avete governato rettamente
né avete osservato la legge
né vi siete comportati secondo il volere di Dio.
Terribile e veloce egli piomberà su di voi,
poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto.
Gli ultimi infatti meritano misericordia,
ma i potenti saranno vagliati con rigore.
Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno,
non avrà riguardi per la grandezza,
perché egli ha creato il piccolo e il grande
e a tutti provvede in egual modo.
Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile."
(Sapienza 6)

Ricordate che Dio è misericordioso con coloro che si pentono e riparano al male fatto per compiere il bene.

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La ricchezza

"Quant'è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. È più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!". (Luca 18, 24-25)

Eppure giorni fa ho visto un mendicante trasportare con molta fatica un carrello pieno di ogni cosa, e un altro lo vedo tutti i giorni seduto su una panchina, insieme ai suoi averi e alle bottiglie di vino. E’ costretto a passare tutti i giorni, e tutte le notti, fermo nello stesso punto, per il timore che, spostandosi, qualcuno rubi le sue povere cose. Tutto ciò che possediamo, anche se si tratta di un mucchio di stracci, può diventare una zavorra a causa del nostro attaccamento. Quindi il problema non sta nell'uso dei beni che il Signore ci ha donato, ma nell'attaccamento ad essi.

“Pietro allora disse: "Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito". Ed egli rispose: "In verità vi dico, non c'è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà". (Luca 18, 28-30)

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Beato il ricco

Il passo 22 del libro dell’Esodo, ti dona una chiave importante per affidare al Signore la soluzione di problemi di grande portata che tu non sei in grado di risolvere. Lui ci ha detto di non maltrattare i deboli e gli indifesi: “Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada” e, ancora: “Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso.” Quindi ora sai che, in caso di bisogno puoi rivolgerti al Signore, secondo le sue parole, per invocare il suo aiuto: -Signore, tu hai detto che se qualcuno mi maltratta, se io  invoco il tuo aiuto, Tu darai ascolto al mio grido. Per questo, Signore, (a seguire puoi far presente al Signore la tua causa)-. Chi detiene il potere: dal più piccolo che si esercita in famiglia, al più grande dei governanti delle nazioni, e delle religioni, ha una grande responsabilità verso tutti coloro che gli sono sottoposti, e che non possono difendersi. Chi sceglie di gestire una qualsiasi forma di potere, è responsabile delle conseguenze che questo comporta sugli esseri viventi e sulla terra che li ospita. Che si arricchisca, o meno, nell’esercizio del potere, non ha importanza, in quanto potranno usare le ricchezze a beneficio dell’umanità, quello che fa la differenza è il loro impegno per dare le stesse opportunità ai loro sottoposti. (dal Libro "Il tempo è compiuto" di Maria Stella Grillo)

“Beato il ricco, che si trova senza macchia
e che non corre dietro all'oro.
Chi è costui? noi lo proclameremo beato:
difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo.
Chi ha subìto la prova, risultando perfetto?
Sarà un titolo di gloria per lui.
Chi, potendo trasgredire, non ha trasgredito,
e potendo compiere il male, non lo ha fatto?
Si consolideranno i suoi beni
e l'assemblea celebrerà le sue beneficenze."
(Siracide 31)

Si può essere ricchi, potenti e governare paesi e nazioni, e nello stesso tempo seguire il Signore se usiamo la ricchezza e il potere per il bene di tutti, e non danneggiamo il prossimo che Gesù ci ha detto di amare.
 

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La giustizia

Sei vittima di un'ingiustizia?
Vedere l'ingiustizia nel mondo ti fa soffrire?
Ma dimmi: con chi te la prendi quando subisci un torto?
Con chi ti ha fatto del male?
E' un po' come combattere contro lo squalo che ti ha strappato un braccio:
rischi di perdere anche il resto di te stesso.

Quando il demonio, nascosto nel cuore dell'uomo, si accanisce contro di te,
hai solo una possibilità di salvezza:
rivolgerti al Signore,
al quale nulla è impossibile.

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La salvezza è nel Signore

In un mondo che va alla deriva nel mare dell'ingiustizia e della violenza, il Signore ci ricorda che non possiamo confidare nell’uomo perché solo il Lui ci può salvare.

Rivolgiamoci quindi al Signore ogni volta che ci viene fatto del male, o vediamo il male regnare nel mondo,
soprattutto a danno dei bambini innocenti e indifesi.

E' inutile lamentarsi perché esiste il male nel mondo se siamo i primi a non confidare nel Signore e non rivolgerci a Lui perché intervenga.


Benedetto l'uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d'acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell'anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti.”
(Geremia, capitolo 17)


Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.


È come albero piantato lungo corsi d'acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.

Non così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.”
(Salmo 1)

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Responsabilità

Quando qualcuno ci chiede l’elemosina cosa facciamo? Forse gli diamo qualche spicciolo per sentirci a posto con la coscienza, convinti di aiutarlo. Sicuramente lo stiamo aiutando a rimanere in uno stato di bisogno. Faremmo la stessa cosa con nostro figlio? I bambini crescono mentre questi adulti rimangono sempre bisognosi come lattanti. Serve a poco sapere che la responsabilità è del governo, visto che commettiamo lo stesso errore. In questo modo, né il governo, né noi risolveremo il problema, che andrà a pesare sempre sulle spalle della gente.

Il gioco è quello della coccinella: la natura insegna. Lei va sugli alberi malati di cocciniglia, e sembra liberarli, perché la divora, ma in realtà ne lascia sempre un poco, perché si riproduca, in modo da avere sempre qualcosa da mangiare. Così fanno tutti coloro che sulla povertà si sono arricchiti.

Risolvere i problemi di povertà nel mondo potrebbe essere facile se si mettesse la gente in grado di lavorare per guadagnarsi da vivere. Questo è l’aiuto che, se la nostra condizione economica ce lo permette, posiamo offrire a chi si trova in difficoltà, per donare loro un’opportunità.

Dopo questa premessa ci si può sentire impotenti, tristi, o rasseganti. Ed è in questi momenti che è importante rivolgerci al Signore. Anche nel periodo in cui è vissuto Gesù, c’era tanta gente povera che chiedeva l’elemosina. Leggendo il Vangelo ti rendi conto che questa gente era malata, e la malattia impediva loro di lavorare. Come si comportava Gesù quando incontrava le persone bisognose? Lui li guariva, nel corpo e nell’anima, così che fossero poi in grado di guadagnarsi il pane e molto di più. Dopo di Lui anche i discepoli si comportarono allo stesso modo. (dal Libro "Il tempo è compiuto" di Maria Stella Grillo)

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Dio si prende cura di te

"Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete; né per il vostro corpo, come lo vestirete. La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito. Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre. Quanto più degli uccelli voi valete!" (Luca 12, 22-24)

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Guarire

Spesso ci ricordiamo di pregare quando siamo malati; allora chiediamo al Signore di guarirci, e spesso questo avviene, perché il Signore ci ama e conosce la fragilità dell'essere uomo. Ma se non eliminiamo il problema interiore che ha scatenato la malattia, rischiamo di ammalarci di nuovo. Per risolvere i problemi interiori, che scatenano il male, bisogna solo ascoltare la Parola di Dio, ogni giorno. Sarà la Parola di Dio a operare una guarigione profonda, lavorando dentro di noi per liberarci da ogni male.

Gesù ha detto"Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? " (Matteo 9, 5)

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La Parola di Dio

Beati quelli che ascoltano la parola di Dio, e la vivono ogni giorno.

"Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me".

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I comandamenti del Signore

"Maestro, qual'è il più grande comandamento della legge?" Gli rispose Gesù: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso."

Se vai a leggere, nel Vecchio Testamento, i Comandamenti che il Signore ci ha dato, la prima volta in Esodo, capitolo 20, e la seconda volta in Deuteronomio, capitolo 5, scoprirai che Gesù, con il Nuovo Testamento, ci svela che tutti i Comandamenti del Signore si possono riassumere nel comandamento dell’amore, prima per Dio, e poi per il prossimo. Ti consiglio di leggere i Comandamenti così come ce li ha dati il Signore, e non come a volte sono stati riportati, per non cadere in errore e peccare contro di Lui.

I Comandamenti del Signore

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L'amore

“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. (1 Lettera Giovanni 4, 7-8)

"In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati." (1 Lettera Giovanni 4, 10)

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Dio con noi

“Vidi poi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c'era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente che usciva dal trono: "Ecco la dimora di Dio con gli uomini!  Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo  ed egli sarà il "Dio-con-loro". E tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno,  perché le cose di prima sono passate". E Colui che sedeva sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose" (Apocalisse 21, 1-5)

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Gratitudine

Davanti a un bicchiere riempito a metà, qualcuno dirà che è mezzo pieno, e qualcun altro che è mezzo vuoto. Le persone che vedono il bicchiere mezzo vuoto sono quelle che si lamentano sempre, e poi finiscono per sentirsi veramente male. Si comportano come gli israeliti che, dopo essere stati liberati dalla schiavitù, e aver attraversato il mar Rosso all’asciutto, mentre in nemico veniva travolto dai flutti, si lamentavano, rimpiangendo la trascorsa schiavitù.

Ti racconto una storia:
Un uomo, che per trent’anni ha lavorato come magazziniere in un supermercato, un giorno viene licenziato. Non gli è mai piaciuto il lavoro di magazziniere, anche perché lui è laureato in medicina veterinaria, ma avendo una famiglia da mantenere questo licenziamento gli sembra un grosso problema. Lui è di quelle persone che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto così, mentre torna a casa con la testa bassa e gli occhi offuscati dalle lacrime, non si accorge dell’annuncio, appeso sulla vetrina di un negozio, in cui si cerca un medico veterinario. Potrebbe essere l’occasione della sua vita ma lui non la vede perché sta seguendo i pensieri negativi della sua mente che gli fanno vedere solo scenari tristi e senza speranza.

Le persone che scelgono il bicchiere mezzo vuoto sono quelle che non vedono mai nulla di positivo intorno a loro, non sono grati al loro Dio, per quanto hanno ricevuto, e in questo modo trascorrono una vita molto triste.

Ogni sera, prima di dormire, prendi l’abitudine di ringraziare il Signore per la tua vita, per le cose buone che ti ha dato, e per quelle che ti darà. Se in questo momento dovessi avere un problema di salute, o di altra natura, affidalo a Lui, senza chiedere una soluzione, perché le soluzioni del Signore sono di gran lunga migliori di quelle che tu potresti immaginare, e ringrazia, con la certezza che il Signore ti ama e si prenderà cura di te, e quello che sta facendo ora nella tua vita è per il tuo bene. Forse questo bene non riesci a vederlo, ora, ma lo vedrai!

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Cosa posso fare io?

Se pensi di dover fare cose eclatanti, sei sulla strada sbagliata. Il mondo si cambia con i piccoli gesti quotidiani, che chiunque può compiere senza sforzo, con l'aiuto del Signore.  Perché senza il Signore, tu non puoi fare proprio nulla.

Un individuo: "
offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella bisaccia. Eliseo disse: «Dallo da mangiare alla gente». Ma colui che serviva disse: «Come posso mettere questo davanti a cento persone?». Quegli replicò: «Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne mangeranno e ne avanzerà anche». Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del Signore.” (2 Re 4)
“Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.” (Giovanni 6)

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Apocalisse e fine del tempo malvagio

Il corpo di ogni essere vivente è perfetto, e ogni sua parte lavora per vivere pienamente, e collaborare alla vita degli altri, perché tutti facciamo parte dello stesso corpo. Questa meravigliosa creazione morirebbe se non ci fosse collaborazione. Anche se qualcuno, nella sua ignoranza, ne asportasse un pezzo, tutti le altre parti si darebbero da fare perché la vita continui. Ogni organo, ogni cellula, ha il suo posto in un corpo, e il suo lavoro da compiere per farlo funzionare pienamente. Se una cellula, un organo, smettesse di lavorare, o invadesse lo spazio altrui, si avrebbe la malattia, e anche la morte, a seconda della gravità del sopruso. Se, ad esempio, l’intestino rubasse un’arteria al cuore, questo perderebbe la sua forza, e, se le rubasse tutte, il corpo morirebbe, e con questi, anche l’intestino che ha rubato quello che non gli apparteneva, invadendo lo spazio vitale altrui.

Se, prima di tutto i potenti, e poi i ladri di ogni specie, continuano a invadere lo spazio altrui, depredandolo di quello che non gli appartiene, periranno insieme a coloro che hanno derubato.

Coloro che credono sanno che siamo tutti in Dio, perché da Lui siamo stati creati, e non esiste nulla all’infuori di Dio. Così non possiamo nuocere agli altri, che sono in Dio come noi, senza nuocere a noi stessi.

Per coloro che non credono in Dio, ci sono altre spiegazioni che arrivano alle stesse conclusioni.

Sembrerebbe allora che non ci sia soluzione positiva per questo mondo pieno di assassini e di ladri, dove i Comandamenti di Dio (Esodo, capitolo 20 e Deuteronomio, capitolo 5) sono stati calpestati e dimenticati. Sembrerebbe quindi che innocenti dovranno perire a causa dei peccatori, ma non sarà così, proprio perché siamo in Dio, e Lui conosce il cuore di ogni creatura, e sa quali sono coloro che hanno trasgredito ai Suoi Comandi, alla Sua Parola, al Suo amore. Lui ha creato il mondo con amore, e vuole salvare chi crede al suo amore, e rispetta le altre Sue creature. Ma per coloro che continueranno a invadere lo spazio altrui, a rubare quello che non gli appartiene, e uccidere innocenti, sarà la fine. E questo accadrà per la salvezza delle creature innocenti che si rivolgono a Dio, giorno e notte, per essere liberati da tanta malvagità.

E voi, che ancora siete nel buio dell’errore e del peccato, tornate a Dio con cuore pentito, ed Egli vi perdonerà, perché Dio è misericordioso. Agite per il bene vostro e delle altre creature che vi circondano, restituite quello che avete sottratto con l’inganno e la violenza, e lavorate perché questo corpo meraviglioso in cui siete immersi torni alla perfezione della sua creazione.

Credete all’amore del vostro Dio, ed Egli vi salverà.

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