Botanica

  La stella cometa

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Ipomea leari

Calendula officinalis

Taraxacum officinalis

Agathea coelestis

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Curiosando tra prati e giardini
a cura della dott.sa Elisabetta Sciò

Il termine botanica deriva dal greco botané che significa pascolo, alludendo, così, già gli antichi a tutte quelle specie spontanee nella quali facilmente, dalla notte  dei tempi, s'imbatte l'uomo. Specie a volte commestibili e spesso invece tossiche. Ciò che in questo spazio ci auspichiamo è di far conoscere anche al principiante, essenze vegetali utili e di facile riconoscimento con il loro nome botanico e qualche loro peculiarità.
 

Ipomea leari

Ipomea leari o Ipomoea hederacea  L.Convolvulaceae, questa bella campanula, di colore azzurro-viola  è una pianta rampicante, erbacea, il cui ciclo vegetativo è annuale, fiorisce in  primavera estate fino al primo autunno, allietando giardini assolati ed a mezza ombra, in climi temperati. Al termine della fioritura offre piccoli e lucidi semi neri che facilmente germogliamo se posti a fine inverno in un substrato soffice e ricco di humus. Altre specie simili sono: Ipomea tricolor, Ipomea mauritiana, Ipomea asarifolia, non sono commestibili ma alcune hanno principi attivi simili all'LSD.

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Calendula officinalis

La Calendula officinalis L. è pianta spontanea annuale  di zone sinantropiche tra 400 m. ed i 1000 m., fiorisce da novembre a giugno, ha foglie con odore particolare, fiori con capolini grandi, peduncolati, solitari, all'apice del caule, frutti ad achenio, sprovvisti di pappo.
 I principi attivi si estraggono da tutta la parte aerea. Contiene acido salicilico, sostanze coloranti, e mucillagine.
Nota già in tempi antichissimi con il nome volgare di calenzola, era usata come emmenagogo ( facilita il mestruo), esternamente come disinfettante e cicatrizzante e per malattie della pelle, con proprietà antisettiche. Molto usata in fitoterapia per le proprietà emollienti e cicatrizzanti, sia come crema, sia come oleolito.
nb: l'oleolito si ottiene mettendo la parte vegetale a macerare in olio (olio di oliva o di mandorle ecc.) che viene poi filtrato e posto in vaso di vetro scuro.

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Taraxacum officinalis L.

Tra le piante spontanee che invadono i nostri prati c'è anche il Taraxacum officinalis L, piccola erbacea, rustica, che fiorisce dalla primavera all'autunno su prati incolti inconfondibile con i fiori gialli, nota con il nome volgare di dente di leone, ha piccoli semi alati che formano il “pappo”  con il quale i bambini si divertono soffiandoci sopra.

E' commestibile, ha proprietà colagoghe ed effetto diuretico per il potassio che contiene.

 

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Agathea coelestis
Compositae

Piccola pianta perenne appartenente alla famiglia delle compositae. Potete incontrarla tra giardini e cortili, in fioritura dall’inizio della primavera fino ad autunno inoltrato.
Dal greco agathè  significa bontà , coelestis, quindi bontà del cielo. Perché mai questo nome tanto significativo? Simbolicamente potrebbe indicare il rifiorire perenne della vita al termine dell’inverno, ed anche il fatto che la sua presenza consola e ravviva coloro che la osservano, un po’ per il colore che ricorda il cielo, un po’ perché pur se esile  i suoi rametti restano sempre turgidi, infine è una piantina tappezzante, scandente che non ama gli eccessi di umidità e soprattutto predilige il pieno sole, infine è forte perché quando cresce troppo la si può ridurre senza temere di danneggiarla .

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