Teatro

  La stella cometa

Indice Commedie

Questo paradiso.. inferno
Folli per amore
Ricordi in soffitta
Sogni d'acqua
Donne, fortissimamente..
Sul lettino di Freddy
Tre uomini in una....
Fragole al limone
Una panchina al sole

Testi teatrali
di Maria Stella Grillo

Quanti personaggi vivono in noi? Chi può dire di averli conosciuti tutti, accettati, amati Ogni essere umano possiede una personalità variegata con diversi copioni da recitare, maschere da indossare, come abiti, nelle varie occasioni della vita. Ma in questo dividersi e mutare dei volti, l’uomo si smarrisce, perdendosi nelle sue contraddizioni, in balia delle emozioni che lo costringono ad assumere ogni volta un ruolo diverso. Eppure, uniti insieme, questi volti formano il grande album della nostra vita.
Finché non avremo osservato con distacco questi personaggi che abbiamo costruito, per fronteggiare le situazioni della vita e difenderci dal dolore, non possiamo conoscere il nostro vero sé.

Non ho paura di diventare un altro personaggio, in quanto so bene che ritornerò me stesso quando il sipario si chiuderà.

Nelle commedie di Maria Stella Grillo non ci sono parti da protagonista, perché tutti i personaggi sono protagonisti, come nella vita.

Brano tratto dalla Commedia “In punta di piedi”
Marcella
: ognuno di noi possiede dentro di sé, tanti piccoli musicisti, poeti, pittori, clown e fanciulli curiosi che assaporano la vita con i suoi prodigi. I loro occhi spalancano le porte del cuore. Perché qualcuno vuole chiudere le porte del nostro cuore?
Laura: ed imporci una maschera, una sola maschera ed un solo copione da recitare? Perché se si prova a strappare quella maschera dal volto, per sostituirla con un'altra che urge dentro, e poi, ancora un'altra, e un'altra ancora, allora, quegli si spaventa, il tumulto dei suoi personaggi nell'anima lo strazia, non vuole farli uscire, assetati di vita come sono, e li uccide in noi, che della vita coraggiosamente godiamo.
Teatro Belli (Roma) e Teatro Signorelli (Cortona 1998)

Brano tratto dalla Commedia “Questo paradiso è un inferno”
(Due atti) La scena si svolge nell'anticamera dell'inferno-paradiso dove le anime, appena arrivate dalla terra, devono essere giudicate e inviate nel luogo che meritano. Ma gli attori, angeli, diavoli e trapassati, prendendo possesso dei loro personaggi, cambiano le regole del gioco con un risultato diverso da quello stabilito dal copione.
Ombretta: Ogni maschera una storia, un copione da recitare. Una piccola veste da indossare per un breve tratto del nostro cammino...... Il silenzioso momento della scelta...... L'abbandono, nel lacerante addio alle illusioni.
Finale
Giovanna: Io non so più dove andare. All'Inferno, in Paradiso?
Rahu: E' difficile prendere una decisione.
Miele: Giudicare.
Rahu: Abbiamo bisogno di tempo per riflettere.
Siberius: Dovete concludere.... concludere la vostra commedia. Nel copione che vi ho dato, i Diavoli rappresentano il male, il nemico. sono esseri malefici. E voi li avete resi simpatici: amici che aiutano i peccatori a scegliere la strada del Paradiso.
Dèmos: Abbiamo fatto la nostra parte, sottolineando le loro colpe e costringendoli a confessare peccati che, a volte, non avevano neppure commesso.
Siberius: Con la vostra opposizione, li avete aiutati a trovare aspetti positivi nel loro vissuto... Avete trasformato l'Inferno in un luogo di piacere. Invece di urla, lamenti e stridor di denti, si udivano canti, risate, conversazioni allegre. E le fiamme? La vasca di fuoco è diventata un'alcova per fare l'amore. Dove sono le urla dei dannati bruciati dalle fiamme dell'Inferno? E gli angeli?.... Invece di incarnare la purezza e la virtù, com'è scritto, s'innamorano di altri angeli, o peggio, di diavoli, per non parlare di quell'alienato di Florindo, che s'innamora di una donna che vive sulla terra e la seduce al punto da farle commettere il suicidio. Voi siete pazzi!
Dèmos: Forse non abbiamo seguito il testo come era scritto, ma i nostri risultati sono stati di gran lunga superiori e ci siamo divertiti.
Florindo: Siamo riusciti a trovare il lato buono in ognuno di loro. Gli esseri umani, tutti, hanno qualcosa di positivo che li salva.
Ombretta: Vogliamo concludere rimandandoli tutti sulla terra?.... Avranno e avremo tempo per riflettere..... Prendete una maschera e fatene buon uso.
Giovanna: (Sospirando) Tornare a sentire un corpo nuovo.
Francesco: Che sarà divorato dalle passioni.
Maria: Provare ancora paura.
Giovanna: E trovare il coraggio.
Francesco: Di avere un'altra storia.
Giovanna: Con una nuova maschera sul volto.
Ombretta: Un copione da recitare di cui non si conosce la trama..... Maschere che hanno lasciato un'impronta nell'anima nuda che si abbandona all'eterno.
Teatro Due (Roma 1999)

Brano tratto dalla Commedia “Folli per amore”
I
nizio
Voce: L’intera vita è una recita, alla quale ci prepariamo ogni mattina, truccandoci con infinita cura, indossando i vestiti più adatti, pronti a ogni sacrificio per piacere agli altri. E ci illudiamo di scegliere il nostro copione… L’unica scelta forse…. è trovare il coraggio di guardare la nostra schiavitù.
Teatro Tordinona (Roma 2003)

Brano tratto dalla Commedia “Ricordi in soffitta”
Elisa
: "11 novembre 1918. La guerra è finita......... Nelle strade si respira un'aria nuova, quasi primaverile, eppure sta arrivando l'inverno. Ho cominciato a leggere il libro che mi ha regalato Magda per il mio compleanno, L'intuizione della vita, del filosofo tedesco Simmel. Lui dice che non esistono verità assolute, in quanto la vita di volta in volta crea e distrugge le verità in cui si esprime. Eppure molti di noi hanno bisogno di una qualche certezza, a cui aggrapparsi per non annegare nell'immensità dell'incerto, e continua a credere anche se le circostanze ormai mutate vogliono aprire i suoi occhi su altre realtà.".
Teatro Tordinona (Roma 2001)

Brano tratto dalla Commedia “Sogni d’acqua”
Ninfa
: Era un sogno?..... Possono i sogni divenire realtà?..... Questa notte sogno e realtà si confonderanno..... Poiché io lo desidero, perderanno i loro confini e tutto quello che l'immaginazione potrà concepire diverrà reale.
Dio della notte: Un solo desiderio, ti concedo un solo desiderio.
Ninfa: Un solo desiderio è troppo poco. (Rimane pensierosa, giocando con l'acqua) Devo trovare un desiderio che ne racchiuda tanti!.... Donami la magia della fonte, questa notte, affinché attraverso l'acqua io possa realizzare i sogni di tutti coloro che verranno a dissetarsi. E saranno creature speciali che sapranno apprezzarne la dolcezza e scoprirne la forza.
Dio della notte: Te lo concedo, astuta creatura.
Marlia: La notte qui non viene nessuno, è umido e buio. Gli esseri umani dormono per dimenticare realtà insopportabili.
Ninfa: Io conosco il modo di sedurre gli animi, dolce Marlia, Canterò e la mia voce, trasportata dal vento, arriverà a toccare il cuore di tutti coloro che stanno cercando di sopravvivere in un mondo senza più allegria.... (Canta) A volte, sotto il peso degli anni, qualcuno lascia morire la fantasia, ed insieme alla fantasia muore una parte di sé. Ma la speranza vive ancora, aggrappata ad un sorriso, si concede piccoli lampi negli occhi, si nasconde nelle pieghe delle mani. Non lasciamola prigioniera dei ricordi. E' il momento di osare!
Cartolina
Teatro Belli (Roma 1995) Teatro Tordinona (Roma 2004)

Brano tratto dal libro “Donne, fortissimamente donne”
Annalisa
: Io non ti conosco ma le tue mani sono calde, queste mani in cui torno bambina. Quando ero piccola avevo paura del buio.
Luca: E’strano, non riesco a scorgere il tuo volto e vorrei toccarlo
Annalisa: Io preferisco rimanere al buio, così, con le mani allacciate e la pioggia che bagna i capelli
Luca: Ascolta il silenzio, accarezzato dalle gocce che si posano lente sugli aghi dei pini, e i nostri passi esitanti sulla ghiaia del viale. Tu, il profumo che entra nelle narici e mi commuove, la voce calda e leggera che accompagna la magia di questo giardino, la mano piccola e fresca abbandonata nella mia, il biancore della veste che rompe le tenebre di una notte senza luna. Tu sei qualcosa d'irreale……
Annalisa: Non ho amato mai così tanto il buio. Nella notte, come nei sogni, tu puoi dar vita ad incredibili fantasie e viverle. Strano, ci voleva un temporale e la tua innocenza per realizzare l’incantesimo.

Brano tratto dalla Commedia Fragole al limone (Tre atti) Scene di vita comiche e drammatiche che si susseguono in un piano bar, viste dagli occhi di un cameriere: "Qui viene tanta gente, ognuno con la sua storia che io cerco di leggere negli sguardi, nei gesti. Qualcuno ritorna, qualcun altro, no. A volte sono allegri, altre volte tristi, ed altre ancora.... non si sa. Ma tutti hanno qualcosa da dire, a sé o agli altri, o un sogno da rincorrere. Conversano se sono in compagnia o si perdono nelle loro solitudini. Si siedono, dove altri si sono seduti prima, bevono qualcosa, e poi se ne vanno, ognuno con i suoi pensieri....... e di loro non resta che una sedia vuota, un bicchiere, o una tazza,  che io mi affretto a portar via."
Teatro Sala Testaccio (Roma 2000)

Sul lettino di Freddy  (Due atti) Scene di sogni e di follia sul lettino di Freddy, psicanalista. "Il lavoro dello psicanalista è impegnativo e spesso faticoso, ma sicuramente affascinante. Chiunque dubiti della teoria della psicanalisi... analizzi prima se stesso."
Teatro della Bugia (Roma 1998)

Commedia Tre uomini in una garçonniére (Tre atti) Tre amici decidono di affittare  una garçonnière. Marcello, che ha grande successo con le donne e colleziona un'amante ogni due mesi, ha bisogno di un luogo elegante e riservato dove portare le sue conquiste; Claudio, che ha un'amante da tre anni, vuole un nido discreto e tranquillo per fare l'amore; Valerio, che con le donne non ha molta fortuna,  ha un' amica da sempre che vorrebbe conquistare.  Una dormeuse nascosta da un velo, al centro della scena, è il simbolo delle loro speranze e disgrazie. Infatti le cose non andranno come i tre uomini hanno programmato. Il palazzo è abitato da gente molto socievole, e un poco invadente, che non permetterà loro di vivere le relazioni con la privacy sperata. Le amanti, la domestica, la padrona di casa, la cantante, la cartomante, l'ex amante di Marcello incinta e abbandonata, la ballerina di tango e un uomo che cerca un altro uomo da amare, entreranno prepotenti nella loro vita, seguiti dalla madre di Valerio, che, scoperto il segreto del suo bambinone attempato, si trascinerà dietro le mogli di Marcello e Claudio.
Teatro Tordinona (Roma 1998)

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Foto di scena


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Spiragli di
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Tre uomini in una garçonnière
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